Dal C’era una volta al lieto fine il passo non è tanto breve. Le fiabe ce lo insegnano. I nostri eroi, per vivere felici e contenti, ne possano di tutti i colori. Incontrano mostri, muoiono e rinascono, vivono di stenti, hanno matrigne desiderose di farli a pezzetti, vengono illusi, derisi, sminuiti... tutto questo prima di risorgere, portando a compimento, insieme alla missione, anche loro stessi. Ogni prova iniziatica è una tappa del processo di individuazione, serve a diventare chi si è.
E chi si è è sempre il lieto fine. Anche nella nostra vita, come nelle fiabe, il percorso è costellato di incognite e timori, di incertezze e buchi neri, di mostri e falsi alleati. Se il nostro desiderio è avanzare nella direzione di chi siamo, possiamo attivare ciò che occorre per gestire il processo, tracciando il sentiero un passo alla volta. Cosa occorre per intraprendere questo viaggio alla scoperta di chi sei? Fondamentalmente, tre cose: risorse individuali, tempo ed energia. Per risorse individuali, intendo l'abilità di adattamento, nutrita quotidianamente con dosi di attenzione e consapevolezza. Molto semplicemente, poniamoci questa domanda: quando faccio questa cosa, come mi sento? Mi toglie oppure mi da forza? Sono alle prese con l’ennesima situazione simile a mille altre già vissute, e di cui conosco già la fine (non lieta), oppure scorgo un’opportunità di rinnovamento? A volte, basta solo cambiare lo sguardo interiore per accorgersi delle meraviglie nascoste nei gesti di ogni giorno, anche quelli ripetitivi. L’originalità, insieme alla capacità di reinventarsi, risiede nella volontà creativa, che puoi esercitare anche attraverso il corpo, qui. Poi c’è il tempo, che è una dimensione “strana”. Ci siamo immersi, anche se ancora non abbiamo capito bene cosa sia. Sappiamo che trascorre in modo lineare, fa il suo corso in un’unica direzione, sempre dritto!, però è presente dentro di noi, nella nostra memoria, con le tracce del passato e i semi del futuro. Il tempo accompagna le nostre esperienze, ogni tanto ci ricorda che, nel suo avanzare, ci divora un po', come Saturno con i suoi figli. Facciamo in modo che sia un tempo di qualità, allora? E come? Prendendoci il nostro, come ho scritto nel post di lunedì scorso, oppure trasformandolo in un tempo di sogno, onirico, come ho suggerito qui. Infine, l’energia. (che vola sempre via!) In un niente, sparisce, se non siamo costanti nell’alimentarla. Ti prendi abbastanza cura di te? Sei attent* alle tue esigenze, ai tuoi bisogni autentici, a come scandire i tuoi ritmi? Prova a rispondere a queste domande; se prevale il no, allora corri qui, a curarti della tua preziosità. Piccoli e semplici passi, per avvicinarti alla tua individualità e giungere in sicurezza al tuo lieto fine, conquistando il tuo, e solo tuo, autentico vissero felici e contenti.
Buonissimi giorni,
Cristina