Ti succede mai di avere la sensazione di poter fare tante cose? Magari anche piuttosto bene?
Se la risposta è affermativa, allora appartieni anche tu alla categoria dei multipotenziali.
La multipotenzialità è un “super potere” da saper gestire, altrimenti si rischia di disperdere energie inutilmente dietro a progetti o interessi che non avranno mai una vera e propria evoluzione nel concreto.
Ne so qualcosa.
Mi sono impegnata per molto tempo in attività che riuscivo a svolgere anche abbastanza bene, ma che non mi avrebbero portata da nessuna parte, forse mi avrebbero fatto fare solo un balzello in avanti, e niente più.
Talvolta penso ancora di essermene accorta troppo tardi, invece non poteva accadere in un momento diverso, e l’ho capito quando ritorno al tipo di stop arrivato dal mio corpo.
Mi sono fermata. Il tempo necessario per scrivere una bella lettera alla mia “me” multipotenziale.
So che la mia multipotenzialità, anche se indisciplinata, al tempo, mi serviva per distrarmi da qualcosa che sarebbe stato difficile da sostenere quotidianamente. In quegli anni, andavo verso i 30, mio papà si stava riprendendo da una brutta emorragia cerebrale e io ero divisa tra impegni di famiglia, un lavoro insoddisfacente, mille altre cose che credevo essere autentiche, tra cui il volontariato, 2-3 attività sportive e l’Università.
E io non c’ero più, non mi trovavo più, ero scomparsa da me stessa. Smaterializzata e l’unico modo per restituirmi forma e sostanza era prendere carta e penna (in quegli anni non avevo nemmeno un computer, tantomeno la connessione ad internet), iniziando a scrivere delle lettere. A me e alla mia multipotenzialità.
Non conoscendo tecniche narrative particolari, mi sono lasciata guidare da un senso (il sesto, il settimo, poco importa...) che ne sapeva molto più di me.
Penso di aver scritto una decina di lettere, una per ogni attività in cui ero impegnata.
Davanti alla forza delle parole, molte delle cose per cui avevo fatto carte false, dedicando loro tempo prezioso, avevano perso improvvisamente la loro importanza, lasciando inaspettatamente lo spazio per far stare me e altre due cose: lo studio e il lavoro che, anche se non all’altezza delle mie aspirazioni, sarebbe stato funzionale ai miei progetti a medio lungo termine, quelli che oggi danno i loro frutti.
Ho sempre la tendenza a fare più cose insieme, un multipotenziale è per tutta la vita, però vado con ordine, seguendo un scaletta interna, che salgo e scendo senza scomodare troppo il mio sistema nervoso. In questo modo, e grazie alla magia della scrittura e della narrazione, so più o meno sempre se quello che sto per fare, o che ho già iniziato a fare e rispetto il mio sentire.
Prova a farlo anche tu.
Cara Multipotenzialità, ti scrivo. Sono sicura che qualcosa potrà anche essere messo da parte.
Buona settimana,
Cristina