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Immagine del redattoreCristina Ferina

Il Cambiamento è un Tappeto Volante


Ho sempre pensato al cambiamento come ad un incantesimo spezzato. Le cose che fino ad un attimo prima erano in un modo, poi, per un non si sa bene quale motivo, almeno razionale, non lo sono più.

Non mi riferisco solo ai macro cambiamenti, come quelli fisiologici (vedi il passaggio dall'infanzia all'adolescenza, dall'adolescenza all'età adulta...). Cambiamento in senso molto più ampio, che ha a che fare con tutto.

Ambiente, relazioni, status, alimentazione, gusti musicali, ideali. Ogni singola esperienza, ogni nostro vissuto è soggetto alle leggi del cambiamento.


Perchè avviene? Nella mia esperienza, il cambiamento accade perchè è necessario, che significa che non può non avvenire. O cambiamento o morte assoluta, e simbolica, naturalmente. Morte di una possibilità, di un'alternativa, di una evoluzione importante, di un'opportunità, di una visione. Cul de sac, in pratica. Ci si trova impantanati dentro a qualcosa in cui non riconosciamo più noi stessi, fissati in una depersonalizzazione egoica, sotto l'effetto illusorio del già conosciuto.


Quando avviene? Quando abbiamo dato fondo a tutte le nostre risorse, consce ed inconsce, per continuare a mantenere lo status quo di cui sopra, che richiede un restyling urgente.


Cosa possiamo fare per capirlo? Cogliere i segnali anticipatori , affidandoci al nostro corpo, ai sintomi e alle sensazioni, e a quello che ci richiamano. Disagio, noia, nausea, insofferenza, paura, ansia, dolori muscolari, articolari, pensieri ingombranti, pessimismo... solo per citarne alcuni. Ci siamo già visti così altre volte? Cosa abbiamo fatto?

Ad esempio, per me, un modo funzionale per assecondare un cambiamento annunciato è quello di mettere in atto strategie di rinnovamento.

Se sento che a breve, nella mia vita, qualcosa di diverso accadrà, cambio la disposizione dei mobili di una stanza, ad esempio, oppure riorganizzo le priorità della mia giornata, partendo dalle prime due. In genere, mi alzo abbastanza presto, intorno alle 6,30. Mi faccio il caffè e poi faccio uscire il cane in giardino ma quando sento, perchè lo sento, che qualcosa sta cambiando, inverto le azioni.


Ma a cosa serve? Ad una sola cosa, che è fondamentale, e che può salvare la vita, anche nei cambiamenti più piccoli: anticipare. Il che vuol dire che, se sono in grado di variare qualcosa di micro nella mia routine, nel giocare d'anticipo, esercito la mia abilità a variare, anche se contro la mia volontà, qualcosa di macro.

Il cambiamento, in fondo, richiede solo questo: flessibilità, adattamento, dinamismo. Credo che avvenga proprio per continuare a ricordarci dell'esistenza di queste tre caratteristiche di base che, se ben allenate, ci conducono in luoghi lontani della nostra geografia interiore, ancora da esplorare. Proprio come essere su un tappeto volante, dove, ad ogni cambiamento, un pezzo viene tagliato e ne viene aggiunto un altro, così il tappeto sarà sempre alla lunghezza giusta.


In fondo, non è anche una questione di giuste distanze la capacità di adattarsi al cambiamento?


A presto,


Cristina




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